Alessio Nebbia nasce a Castello d'Annone, presso Asti, il 9 febbraio 1896.
A Torino frequenta la Scuola di Arti e Mestieri, al termine della quale, non disponendo dei mezzi necessari per studiare pittura come desiderava, trova impiego quale disegnatore meccanico; continua tuttavia a coltivare il suo interesse per l'arte visitando assiduamente mostre e musei. Nel contempo si avvicina alla montagna, così presente attorno a Torino.
Frequenta l'ambiente della Giovane Montagna e partecipa alle escursioni da questa promosse, che vedevano la presenza entusiastica di giovani , raccolti nelle sezioni di Torino, Ivrea, Aosta quali P.G. Frassati, Natale Reviglio, Renato Chabod, l'Abbé J. Henry, ecc.. Convinto da questo contatto con la natura ed insoddisfatto del lavoro meccanico, nel 1925 abbandona la città e si porta a Courmayeur dove ha modo di sviluppare una propria visione artistica incentrata sulla montagna. La formazione tecnica lo indirizza in un primo momento verso la fotografia e la rappresentazione dei principali massicci montuosi in carte e plastici in scala perfetta e di straordinaria precisione realistica (“ortorama” della catena del Monte Bianco; plastico del Cervino e del Monte Rosa, plastico del Monte Bianco e plastico dell'intera Valle d'Aosta).
La passione per gli aspetti geografici del territorio montano portano Alessio Nebbia a evidenziarne i caratteri descrivendoli approfonditamente in alcuni articoli ospitati nella rivista Giovane Montagna e relativi al Rocciamelone ed alla Valtournenche.
A Courmayeur avvia nel 1926 la "Bottega d'Arte Alpina ", nella via centrale presso la farmacia, ove i turisti, gli escursionisti, gli alpinisti trovano fotografie, la Guida turistica, le carte geografiche, i plastici, cioè tutto il materiale illustrativo ed informativo a loro necessario. La "Bottega d'Arte Alpina" è il marchio che contraddistingue la sua attività descrittiva della catena del Monte Bianco in un primo tempo e del massiccio del Cervino e del Monte Rosa successivamente, quando la creazione della stazione sciistica di Cervinia permette lo svolgersi dell'attività invernale, allora non ancora possibile a Courmayeur. Svolge quindi dal 1938 un'attività di fotografo all'insegna di "Foto Cervino", posta in quello che allora era il pieno centro di Cervinia, a fianco del negozio gestito da Leo Gasperl ed in prossimità della storica cappella.
A partire dagli anni quaranta coltiva prevalentemente l'attività pittorica, educata sulle opere di noti artisti attivi in Piemonte nel primo Novecento, da Cesare Maggi a Giuseppe Bozzalla, a Mario Reviglione, a Felice Vellan. Una ispirazione importante gli viene dall'opera di Giovanni Segantini. I suoi soggetti prediletti sono i paesaggi invernali di montagna, ma si sofferma volentieri anche sul tema dell'acqua con delicate marine e vedute lagunari. Dopo la mostra di esordio a Courmayeur, nel 1943, le sue opere si impongono all'attenzione di critici e galleristi e saranno esposte in diverse personali, a frequenza quasi annuale dagli anni Sessanta (ad Aosta nel 1952, 1962, 1979 e 1982).
Dopo il periodo bellico si erano trovati a Courmayeur pittori di diversa esperienza e provenienza con cui, sovente, Alessio Nebbia dipingeva. Erano Jean Hurzeler, di origine svizzera, e Ange Abrate, poi naturalizzato francese . A questi si era temporaneamente affiancato il frate domenicano Angelico Pistarino, pittore torinese.
Trascorre gli ultimi anni a Cuneo ove muore il 18 ottobre 1975.
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