Nei panorami, che si ricollegano alla tradizione delle vedute a volo d'uccello ottocentesche, viene determinato un punto di vista ideale, dal quale si percepisce la proiezione della superficie terrestre su un'antistante superficie sferica. La costruzione del panorama segue la logica della geometria proiettiva e descrittiva. Con questo metodo sono state costruite tutte le vedute panoramiche, salvo l'ortorama della Catena del Monte Bianco, ove le visuali non provengono da un singolo punto di osservazione ma da un punto all'infinito, risultando quindi tutte parallele.
Le vedute panoramico-prospettiche non sono una carta geografica o topografica ma di queste conservano gli elementi di precisione e leggibilitĂ . Le basi teoriche furono probabilmente desunte dalla coeva pubblicazione "IL DISEGNO PANORAMICO MILITARE", dell'arch. Mario Ceradini, della Reale Accademia miltare, stampata a Torino nel 1916 per la libreria F.Casanova.
La realizzazione dei singoli panorami risponde ad una logica complessiva in quanto era stata immaginata una serie "PANORAMI DELLE ALPI" a volo d'uccello che, iniziando dalla Valle d'Aosta, avrebbe dovuto progressivamente estendersi a tutte le Alpi.
Info e contatti : info@alessionebbia.it | Informativa sui cookie