Delle prime macchine fotografiche utilizzate non si ha conoscenza: si sono però ritrovati molti negativi, e copie, del formato 3x4, 6x6 e 6x9 e lastre di vetro del formato di circa 7x10 e 9x12 . Dopo l'insediamento a Courmayeur fu utilizzata una macchina a lastre di vetro da cm 10 x 15 , dotata di soffietto e di tre obiettivi intercambiabili. Di notevole ingombro e peso (il suo uso presupponeva la presenza di un cavalletto e di numerose e pesanti lastre di vetro) permetteva però fotografie di grande incisione e profondità di campo: la macchina utilizzata era una Zeiss Ika, prodotta dal 1926, del peso del solo corpo di 2 kg che, con custodia, obiettivi, cavalletto, superava gli 8 kg.
Per ovviare alle difficoltà d'uso in esterni della Zeiss Ika, venne acquistata una macchina biottica tedesca, la Rolleicord, sorella minore della più nota Rolleiflex, prodotta dal 1934. Dotata di un obiettivo Triotar 1:3,5 f=7,5 cm, permise di utilizzare la più semplice e leggera pellicola su supporto cartaceo, in luogo delle pesanti lastre, ed il medio formato 6 x 6 o 4,5 x 6 cm.
Strumento indispensabile per illuminare il percorso notturno di avvicinamento alla meta, la lanterna era costituita da pannelli in lamierino zincato articolabile a costituire un prisma triangolare. Due lati erano conformati a finestra con lastrine di mica. All'interno la luce di una candela era tutta quella ottenibile. Una sorta di micro-camino garantiva l'aria che impediva alla fiamma della candela di spegnersi.
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